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6) Il peso corporeo è uno dei più importanti fattori ambientali. Se c'è lassità nell'articolazione dell'anca, la quantità di danni al femore e all'acetabolo dipenderà dalla grandezza delle forze agenti a livello dell'articolazione dell'anca. Più pesante sarà il cane, maggiori saranno le forze e conseguentemente il rischio di displasia dell'anca e di osteoartrite. I cuccioli che pesano di più alla nascita, così come quelli con tassi di crescita più elevati presentano un rischio più elevato di alterazioni degenerative dell'anca (Vanden Berg-Foels et al 2006). Da uno studio condotto, a quattro anni di vita meno del 10% dei cani mantenuti su una dieta ristretta (25% in meno rispetto alla dieta classica) sono risultati displasici, mentre allo stesso tempo più del 30% dei cani alimentati normalmente presentavano displasia. Come ulteriore vantaggio, i cani con dieta ristretta hanno un'aspettativa di vita maggiore (Kealy et al 2002)! Purtroppo, molti cani sono in sovrappeso e l'obesità potrebbe essere il più importante fattore ambientale scatenante la displasia dell'anca e l'osteoartrite. Ma il peso corporeo è un fattore che possiamo controllare.

 

7) L'esercizio fisico è allo stesso tempo buono e cattivo. L'esercizio rafforza i muscoli aumentando la stabilità dell'articolazione dell'anca. Ma tutti gli esercizi non sono uguali. Cuccioli sotto i 3 mesi d'età su superfici scivolose o con accesso alle scale hanno un rischio maggiore di displasia dell'anca, mentre quelli che hanno l'opportunità di fare attività su un terreno morbido ed irregolare (ad esempio in un giardino o un parco) hanno un rischio più basso (Krontveit et al 2012) . I cani nati in estate hanno un minor rischio di displasia dell'anca , presumibilmente perché hanno più possibilità di esercizio all'aperto (Ktontveit et al 2012). D'altra parte i cani di 12-24 mesi di età che inseguono regolarmente una palla o un bastone lanciato dal proprietario hanno un rischio maggiore di sviluppare anche displasiche (Sallander et al 2006).

 

8) L'alimentazione è importante. I cuccioli crescono rapidamente ed è  di fondamentale importanza dar loro il giusto nutrimento. I cuccioli che crescono hanno bisogno di mangiare a sufficienza per sostenere la crescita, ma senza esagerare perché il peso supplementare può aumentare il rischio di sviluppare displasia dell'anca (Hedhammar et al 1975, Kasstrom 1975). E' imperativo fornire al cucciolo un alimento di qualità nella quantità adeguata senza elargire eventuali supplementi. Integratori alimentari, soprattutto di calcio, non sono solo inutili ma possono causare seri problemi. Non ci sono prove che proteine supplementari o vitamine riducano il rischio di displasia dell'anca (Kealy et al 1991, Nap et al 1991, Richardson e Zentek 1998).

 

9) Un'intervento precoce è fondamentale. La maggior parte dei trattamenti per la displasia dell'anca sono più efficaci nei cani giovani. Se i sintomi iniziali sono trascurati e lo screening è fatto dopo i 24 mesi, la finestra di tempo con la prognosi migliore in risposta al trattamento sarà ormai chiusa (Morgan et al 2000). I segni di zoppia di solito compaiono quando il cucciolo ha dai 4 ai 6 mesi di età, dopo un mese o due il cane sembrerà spesso star meglio. Questo perché danni come le microfratture saranno guariti ed il cane non sentirà dolore, ma lo sviluppo della displasia e l'osteoartrite continuerà. Da lì, il cane potrebbe non mostrare segni clinici per anni mentre il danno patologico progredisce. La lassità articolare può essere diagnosticata già dai 4 mesi di età. Se diagnosticata precocemente gli interventi utili a mitigare ulteriori danni possono includere la perdita di peso, l'esercizio e la modifica delle attività fisiche nonchè la chirurgia - il tutto prima che la crescita scheletrica sia completata. Gli allevatori dovrebbero educare i nuovi proprietari del cucciolo circa i fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare displasia dell'anca nonchè consigliare loro di effettuare una visita veterinaria in caso di zoppia.

 

10) Una riduzione significativa ed immediata del numero di animali colpiti potrebbe essere raggiunta attraverso un miglior controllo dei fattori ambientali, non genetici. Gestione del peso, esercizio fisico adeguato, una corretta alimentazione e l'intervento precoce al primo segno di zoppia sono semplici passi in grado di ridurre drasticamente il dolore e le sofferenze causate da displasia dell'anca. La ricerca sicuramente continuerà, ma abbiamo già le informazioni di cui abbiamo bisogno per affrontare questo problema.

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 http://www.instituteofcaninebiology.org/

allevamento rottweiler dell'oplite
allevamento rottweiler dell'oplite
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LA DISPLASIA

10 importanti nozioni 

fonte:

Da 50 anni a questa parte, quello della displasia dell’anca è un tema “bollente”.

Negli anni i ricercatori hanno lavorato duramente ricercando una soluzione e gli allevatori hanno fatto del loro meglio per ridurne il rischio di incidenza ma nonostante ciò il problema persiste.

Esistono alcuni semplici accorgimenti in grado di ridurre l’incidenza della displasia dell’anca.

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1) Tutti i cuccioli nascono sani.

La displasia dell'anca non è un difetto congenito e non è quindi presente alla nascita.

Vari studi hanno dimostrato che tutti i cuccioli nascono con anche "perfette".

La struttura dell'articolazione dell'anca alla nascita è cartilaginea e si ossifica con la crescita del cane.

Se un cucciolo svilupperà la displasia dell'anca, il processo inizia poco

dopo la nascita.

Il corretto sviluppo dell’articolazione dipende dal mantenimento del corretto accoppiamento tra la testa del femore e l’acetabolo.

 

2) I geni che causano la displasia dell'anca rimangono un mistero.

La displasia dell'anca tende ad essere più comune in alcune razze ed in alcune linee rispetto ad altre il che indica che esiste una componente genetica nella malattia.

Tuttavia gli scienziati non sono tuttora riusciti ad individuarne i geni responsabili nonostante i decenni di studi.

E’ un problema multifattoriale poiché la displasia è influenzata sia dai geni che dall’ambiente e non esiste una soluzione

semplice.

Dovremmo poter essere in grado di migliorare il progresso genetico utilizzando

strategie di selezione più efficienti ed efficaci.

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3) I fattori ambientali sono importanti. Anche se vi è un'influenza genetica sulla displasia dell'anca, l'ereditarietà del carattere è piuttosto bassa. Molti studi hanno dimostrato che la variabile genetica rappresenta solo una modesta frazione (15-40%) nell'incidenza della displasia dell'anca. Ciò significa che una larga frazione di incidenza della patologia è il risultato di non-genetica o di influenze "ambientali". Questo è uno dei motivi per cui i decenni di forte selezione hanno portato solamente ad una modesta riduzione della displasia dell'anca in alcune razze. Al ritmo attuale di progresso e selezionando solo il fenotipo, potrebbero essere necessari decenni per ottenere una riduzione significativa dell'incidenza di displasia dell'anca (Lewis et al 2013). Comprendere i fattori ambientali specifici che svolgono un ruolo nello sviluppo della displasia dell'anca dovrebbe consentire di ridurre il numero di animali affetti da displasia dell'anca, anche se la base genetica non è ancora ben compresa. Ciò ridurrebbe significativamente il dolore e la sofferenza del cane afflitto, così come la spesa e il dolore dai proprietari. I primi tre fattori ambientali scoperti a svolgere un ruolo significativo nella sviluppo di questa patologia sono: a) la lassità articolare, b) il peso, e c) l'esercizio.

 

4) La lassità articolare è il fattore principale che predispone un cane allo sviluppo della displasia. I cuccioli nascono con anche perfette e se le anche non sviluppano lassità il cane non sviluppa displasia dell'anca (Riser 1985). La lassità articolare si verifica quando la testa del femore non si adatta comodamente nell'acetabolo. Questo potrebbe essere il risultato di lesioni traumatiche, sovraccarico dell'articolazione dovuto al peso o mancanza di forza muscolare.  Nei cani così come molti altri vertebrati (uomo compreso), la testa del femore nei neonati è tenuta saldamente in posizione da un forte legamento chiamato "legamento rotondo". Un'estremità di questo legamento è fissata alla testa del femore e l'altra estremità alla parete interna dell'acetabolo. Se questo legamento è danneggiato o tagliato, il femore non rimarrà saldo nell'acetabolo e conseguentemente se testa del femore non sarà posizionato correttamente l'articolazione non lavorerà a dovere il risultato sarà il danneggiamento della stessa.

 

5) Il controllo della stabilità articolare è fondamentale. Nel cucciolo in crescita il legamento rotondo tiene saldamente la testa del femore nell'acetabolo mentre i muscoli che sosterranno l'anca si sviluppano e crescono forte. Ma in alcuni cuccioli già entro il primo mese di vita il legamento mostra segni di danneggiamento quali fibre legamentose strappate ed emorragia capillare (Riser 1985). Le forze anormali agenti sul femore e sull'acetabolo causate da lassità articolare portano poi alla displasia dell'anca ed all'osteoartrite dell'anca. "Non ci sono prove che esista un difetto primario dell'osso, piuttosto la patologia è causa di un fallimento dei muscoli ed altri tessuti molli nel tenere l'articolazione dell'anca in piena congruità. Ciò è ulteriormente confermato dal fatto che la displasia può essere aumentata, diminuita o evitata controllando il grado di instabilità articolare. Nessun'altra malformazione è associata alla patologia nè è stata stabilita una relazione causale tra muscoli e difetti del tessuto molle o alterazioni patologiche diverse dalla mancanza di forza o di massa muscolare.....la displasia dell'anca è un concentrato di fattori quali debolezze genetiche e stress ambientali che rientrano in uno schema programmato di rimodellamento progressivo e malattia degenerativa delle articolazioni". (Riser 1985)

 

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