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Lo ZTP, ovvero Zuchttauglichkeitsprüfung, è la sola prova esistente e riconosciuta finalizzata a comprovare l’idoneità per la riproduzione di ogni rottweiler.

Viene istituito in Italia nel 1994 ed è oltretutto necessario ai fini dell'ottenimento dell'omologazione a titolo di Campione italiano ENCI nonchè a quello di Campione di Club (RCI).

Lo ZTP è indispensabile a garantire l'utilizzo in allevamento di soggetti  totalmente aderenti allo standard di razza sia dal punto di vista morfologico che caratteriale, andando così ad escludere tutti quelli risultati non idonei.

Ogni allevatore aderente all'ENCI o al club di razza è consapevole di come questa sia l'unica strada accessibile in vista dello scopo di apportare reale miglioramento alla razza rottweiler.

Prefazioni obbligatorie affinchè un rottweiler possa partecipare ad uno ZTP sono che lo stesso sia allevato in rispetto delle norme FCI; abbia compiuto 18 mesi; sia iscritto al LOI; sia risultato idoneo con un grado di displasia dell'anca (l'esito della lettura del gomito non è ad oggi vincolante bensì conoscitivo) ammesso (HD A/B/C) e che la stessa diagnosi di certificazione di displasia sia ufficialmente nota al giorno della prova (l'ammissione alla prova è sempre subordinata alla presentazione del suddetto referto nonchè alla consegna del pedigree in originale); il proprietario sia socio del club di razza.

Di fatto lo ZTP non riproduce un contesto agonistico bensì  figura una certificazione tecnica ufficiale attestante pregi e difetti del soggetto che si desidera far riprodurre nonchè una buon test di stabilità mentale ed addestrabilità dello stesso.

Ad oggi, a differenza dal club di razza ADRK che lo ha reso conditio sine qua non al fine dell'ottenimento del pedigree di ogni cucciolo di rottweiler tedesco, lo ZTP in Italia non è obbligatorio.

Rimane tuttavia una scelta vincolata dall'etica di ogni Allevatore il quale, aderendo ed ottemperando al dovere morale di sottoporre i proprio soggetti alla prova prevista dal club, dimostra tangibilmente l'impegno preso nell'ottimizzare la selezione della razza che ha scelto di allevare.

 

Cos'è uno ZTP?

allevamento rottweiler dell'oplite
allevamento rottweiler dell'oplite
allevamento rottweiler dell'oplite
allevamento rottweiler dell'oplite
allevamento rottweiler dell'oplite
allevamento rottweiler dell'oplite

PERCHè LO ZTP?

VALORE DI SELEZIONE

Troppo spesso, oggi, lo ZTP viene valutato come una tappa forzata ed obbligatoria finalizzata al solo raggiungimento del titolo di Campione Italiano. In questo modo ne viene sminuito il reale senso e la vera utilità finalizzata all’allevamento di questa fondamentale prova.

E' necessario comprendere che ognuna delle parti di programma da cui è composta la prova di ZTP, non è stata studiata a caso ma, bensì, è frutto di ricerca e studio sulle pulsioni e sulle qualità che devono essere presenti nel nostro rottweiler affinché questo sia in grado di superare agevolmente il test.

Per questa ragione rimaniamo basiti quando alcune persone, siano essi allevatori o semplici privati, sdegnano questa prova o, perfino, la ritengono una seccatura priva di senso.

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In sostanza la prova di ZTP è distinta in 3 fasi:

  1. Valutazione morfologica del cane

  2. Equilibrio ed indifferenza a varie situazioni

  3. Prova di difesa

 

Nella prima fase, ovviamente, il rottweiler deve dimostrare di essere in standard e di possedere il necessario equilibrio utile a sostenere le misurazioni tramite cinometro ed attrezzi vari che lo vedono sottoposto ad uno stressore di lieve entità.

 

Nella seconda fase, il rottweiler deve dimostrare di possedere quelle doti di sicurezza e controllo di se stesso necessarie per poter rimanere indifferente, o solo interessato, ad una serie di eventi quali lo sparo, il passaggio nel gruppo e l’accerchiamento da parte di persone inoffensive.

A tal proposito, senza scendere in dettagli troppo tecnici, bisogna partire dal presupposto che il rottweiler, essendo un cane da utilità e difesa, ha in sè atavicamente la pulsione alla difesa del suo proprietario o nucleo familiare. Come alcuni sapranno, per il cane esistono delle distanze entro le quali le sue reazioni variano e si misurano con l’ambiente circostante. Più la distanza è ampia più ci ritroviamo in una distanza sociale; minore è la distanza e più ci ritroviamo in uno spazio personale all’interno del quale il cane sente la necessità di reagire in qualche maniera.

Si evince da ciò che, per un rottweiler non perfettamente equilibrato, la prova della seconda fase presenta internamente alcune problematiche che lo potrebbero turbare e, conseguentemente, far reagire nella maniera sbagliata finanche causando un danno. Il rottweiler difatti deve essere in grado di discriminare un comportamento neutro ed inoffensivo da uno che contrariamente ha intenzioni ostili, rimanendo allo stesso tempo vigile ma calmo.

 

La terza prova è ovviamente quella che presenta maggiori difficoltà ed un livello di preparazione maggiore.

Il rottweiler, tramite la prova di difesa, deve comprovare di possedere le PULSIONI naturali che gli permettono di attivarsi qualora necessario e poi, di conseguenza, le QUALITA’ naturali utili a porre in atto le azioni richieste dalla situazione.

Per semplificare il concetto è possibile prendere in esempio l'azione di un predatore che, nel momento in cui visualizza la preda, si attiva per inseguirla tramite la sua pulsione predatoria. Una volta che la preda, ritrovatasi priva di vie di fuga, è quindi determinata a difendersi con ogni mezzo in suo possesso, il predatore può ritirarsi dall'azione mostrando scarse doti oppure, fare leva sulle sue qualità naturali per portare a termine in maniera vincente l’inseguimento.

Considerando il momento storico che stiamo vivendo, mi sento di affermare  che troppo spesso ci troviamo ad osservare rottweiler che, benchè esaltati e pieni di impeto di fronte ad una pallina, falliscono poi miseramente la prova di difesa allo ZTP. Questo perché non è sufficiente che il cane si attivi sulla pallina per poter esclamare: “guarda che carattere ha!”.

Va benissimo che si attivi, certo, ma cosa è disposto a sopportare per raggiungerla? Ed in cosa consiste esattamente questa prova?

Per farla breve, la parte di difesa è divisa in due momenti in cui il cane deve effettuare la presa sul figurante che minaccia il conduttore. Una presa è effettuata sulla difesa del conduttore da un attacco improvviso del figurante e un altro su una distanza più lunga dopo che il figurante, il quale inizialmente si allontanava dal conduttore cessando la sua azione, torna indietro di corsa minacciando nuovamente il conduttore.

In entrambe queste fasi il cane dovrebbe afferrare il malintenzionato con presa calma, forte e piena e resistere alla fase di caricamento del figurante che lo pressa anche tramite un test del bastone imbottito. In ogni caso il rottweiler deve poi lasciare il figurante su ordine del conduttore o in autonomia, nel momento in cui il figurante cessa la sua azione, fermandosi.

A questo punto il nostro rottweiler dovrà mantenere la vigilanza sino all’arrivo del conduttore.

Va da sé che al fine di una buona riuscita di questa fase, sono necessarie qualità di un certo livello quali la tempra e la saldezza di nervi, il temperamento nonchè la voglia di interagire e difendere il suo proprietario.

Per questo, innanzi a proposte fatte e finalizzate alla semplificazione di questa basilare prova di selezione, mi trovo in forte disaccordo. Il lascia e la vigilanza sono fasi FONDAMENTALI per poter valutare e selezionare una razza come il rottweiler che, troppo spesso, compare protagonista in fatti di cronaca. Tramite il lascia il rottweiler comprova la capacità di mantenere sempre un orecchio verso il suo conduttore e dunque di essere solido ed equilibrato anche qualora sia chiamato a compiere una fase molto delicata del suo dovere.

In nessun programma di selezione seria di razza è possibile infatti che siano selezionati rottweiler idonei ad arrivare alla difesa del conduttore ma, una volta a contatto con l’aggressore, privi di docilità, pack drive e saldezza utili ad effettuare il lascia e mantenersi in vigilanza attiva. Il rottweiler, inoltre, non deve assolutamente mostrare alcun segno di squilibrio o di nervosismo nel trovarsi solo con il figurante.

Quindi, per concludere, non solo lo ZTP è importante ma è basilare per sapere se effettivamente i nostri rottweiler possiedono quei requisiti utili a definirli al 100% rottweiler di qualità vera.

E’ troppo comodo affermare che un rottweiler possieda le qualità senza verifica o controprova di ciò. Spesso non è neppure vero.  

                                                                           Alessandro Usai

                                                                                                 

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